Eh sì.. in queste feste sono stato proprio “pigro” (certo.. “pigro” si fa per dire: in ferie faccio probabilmente più cose di quante ne faccia quando lavoro!). Ma qui intendo pigro nell’usare messaggi e messaggini per far gli auguri…
Ho chiari ricordi di giornate passate a scrivere sms, e poi avanti fino al punto di perdere il sonno tra mail, facebook e messaggistiche varie, finché non avessi scritto o mandato in qualche modo gli auguri a tutti quelli che conoscevo…
A parte la “fatica” (lieta e desiderata perché ho sempre in mente a chi c’è dall’altra parte della cornetta) mi sono tuttavia reso conto di una cosa: ha senso far gli auguri, per quanto più sinceri e personali possibile, a così tante persone che non sono lì con te, solo perché le conosci, e nel contempo non “esserci” nel “qui ed ora”, con le persone a cui sei accanto, cui magari dopo un lungo periodo di assenza hai avuto finalmente l’occasione di dedicare un po’ di tempo faccia a faccia?
E allora riflettevo sul fatto che ciò che vivo è ora, è qui.
Così come lo è la possibilità di star vicini agli altri, di comunicare al di là delle parole, di gioire del momento presente (e “presente” non a caso è un sinonimo di “regalo”).
L’augurio, come il sogno e il progetto, è invece una tensione verso il futuro, verso ciò che sarà o che si vorrebbe che fosse, ma pur sempre verso un futuro ipotetico finché non lo realizzi…
Ora, non si può vivere solo del “qui ed ora”, perché si finirebbe per disorientarsi e per non sapere in che direzione fare il prossimo passo… ma nemmeno si può essere del tutto sbilanciati verso un tempo che non è ancora, col rischio di accorgersi troppo tardi che ciò che desideravi lo hai già superato e che, nella tua fretta di raggiungere un orizzonte che per definizione non arriverai mai a toccare, ti sei perso ciò che cercavi…
Mi sento un po’ d’aver mancato ad un compito che m’ero dato, ma staccare la spina e vivere in serenità questo tempo sento che è stato un dono che ho fatto ma anche che mi sono fatto, un dono di cui avevo disperato bisogno!
Dunque l’augurio per quest’anno che inizia lo faccio ora, per tutti voi come per me: perché se c’è qualcosa di buono che desidero, desidero che sia per tutti; e se c’è una gioia che cerco, ho il desiderio che sia condivisa =)
Che sia un anno da gustare, da vivere in pienezza, e non da “sopravvivere”.
Che sia un anno di discernimento, in cui mettere a posto le disordinate stanze della vita, in cui dare un nome alle cose e mettere a fuoco ciò che importa..
Che sia un tempo buono per imparare a dire “no” a ciò che non ha senso – e non per cattiveria ma per poter camminare nella direzione giusta, per poter essere nelle condizioni di dire “sì” a ciò che ci rende felici!
Che sia un anno di cammino lontano dalla solitudine.. e se non potrà esserlo sempre, che possa essere una solitudine del corpo e non dello spirito!
E infine, che sia un anno di profonda umanità e tenerezza! Un anno in cui riscoprire il significato della misericordia, in cui farne esperienza: non solo di quella che doniamo, ma anche -ed è forse quella più difficile da accettare- di quella ricevuta dagli altri e da Dio.. Possa in questo guidarci il caro San Francesco, lui che quella dura via l’ha già ha percorsa e che ha faticato non poco in questo cammino di riconciliazione, con se stesso e con il Padre! =)