E’ divertente scoprire, dopo averci sbattuto su la testa per un certo tempo, che “sì, si sapeva che era così”.
Nella speranza di evitare qualche mezzoretta di frustrazione ad altri che si trovassero a voler collegare un palmare ad un access point, lo scrivo qui a beneficio di chi passerà 🙂
Come saprete è buona norma non lasciare “aperto” l’access point, ma usare qualche forma di cifratura, onde evitare che un Pinco Pallino qualsiasi parcheggi fuori di casa vostra e faccia un giro tra i vostri documenti personali passando per la rete wireless…
La forma più semplice di cifratura è data dal protocollo WEP. Se il vostro palmare supporta qualcosa di meglio (per es. WPA o TKIP), usatelo. In caso contrario, se cioè il vostro palmare (come quello con cui ho avuto a che fare io) non capisce un’acca di altri protocolli, non vi restano tante altre scelte, andate con il WEP… (e sappiate che non è comunque il massimo della sicurezza, anzi 🙁 )
Bene… WEP a 64 o 128bit? 128 nel dubbio… che chiave mettere? una bella chiave random… mmm, quante belle cifre esadecimali… Certo però… per le prove preferivo evitare troppe complicazioni ed è piuttosto facile sbagliare una cifra nelle 26 che compongono la chiave WEP, una volta scritta come sequenza esadecimale…
Ho usato allora la variante a “parola chiave”: tu scrivi una password di 13 lettere, il router si arrangia a convertirsela in stringa esadecimale e siamo tutti più contenti! Con il portatile, tutto ok, si collega. Con il palmare, invece, un gran giramento di… frecce! 😛
La passkey c’è, controllata un milione di volte. Il segnale è buono, sono davanti all’access point. Si associa, chiede l’IP via DHCP… e non arriva… lo richiede… e non arriva… e avanti così, ad libitum, batteria e pazienza permettendo…
Provo allora un IP statico, lo tiene, ma non va da nessuna parte: niente gateway, niente dns, niente di niente al di là del muro dell’access point… (??)
Ricerche in internet, ho aggiornato anche il firmware per vedere se c’era qualche bug nel driver radio, chissà mai… però niente, un infinito niente: “tanto caro mi fu quest’ermo router, e questa rete, che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il ping esclude”… Anche se in effetti le imprecazioni erano appena un po’ meno poetiche 🙂
Poi la svolta, imprevista e involontaria: alla 1001-esima volta mi sono inventato di scrivere nelle impostazioni del palmare (già non troppo chiare di loro, grazie windows mobile!! è un vero aiuto alla memoria il dover riscrivere le cose dieci milioni di volte perché non le salvi!!) l’intera sequenza esadecimale invece della versione ascii… e magicamente ha preso il suo buon IP e ha iniziato a vederci più chiaro… ed io a vederci rosso…
Vuoi vedere che il router (e il portatile) codificano in esadecimale la stringa in un modo diverso da quello che fa il palmare? Avrei scommesso che fosse un’operazione talmente ovvia e banale da non richiedere ulteriore indagine, e invece pare che il palmare faccia in qualche modo confusione… mah!
Alla fine della fiera, il palmare si collega allegramente e senza alcuna difficoltà. Ci vorrà un po’ di pazienza ad inserire tutti i numeretti invece della passkey testuale, ma basta farlo una volta 🙂
Spero che vi torni comodo! Ciao!