Nuvole dense in cielo, stasera.
Nuvole dense come accade spesso in questi giorni, eppure la luna faceva capolino nelle fessure, debole chiarore poi attenuato nuovamente in quel vapore color cenere.
E’ incredibile quanto non mi assomigli in questo momento il cielo!
Forse è perché quando vedo le nuvole sento il cielo, quando sento la pioggia vedo il sole, ma a me tutto questo grigio che sembra dover seppellire le nostre esistenze sotto tanti enormi quanto ipotetici problemi fa venire voglia di reagire, di vivere con forza, di scrollarmi di dosso i sensi di fallimento, di incapacità, di debolezza! Non perché i problemi non esistano, quanto perché in questi momenti mi vien proprio voglia di lottare fino alla fine, di metterci tutto quello che posso metterci, e se riesco anche di più, per dimostrare che la vita va oltre, che è più grande e più forte di ogni ostacolo e di ogni paura che ci si possa parare avanti.
Ma la vita… la vita è qui, la viviamo dentro di noi, fuori di noi, tra noi!
Non è altrove, non è in ciò che si vede, in tutti quei vuoti simulacri che tanto ci vengono agitati davanti, quasi a dire “Voi non siete nulla in confronto!”, come se fossero davvero realtà…
Non è nella televisione, in tanto vuoto luccichio, non è negli idoli della moda, della musica o di qualsiasi altra disciplina. Non è nei soldi, nei miliardi facili che si vincono con qualche risposta azzeccata o con tre numeri scarabocchiati su una schedina.
Che vita è mai quella? Un’attesa di qualcosa che, se mai arriva, ti può scardinare ogni cosa da sotto i piedi perché ti mette nelle condizioni di crederti superiore agli altri e di non averne più bisogno, di esserne indipendente in tutto? A cosa finiresti per rinunciare se accadesse?
Mi viene soltanto in mente un bambino che ha trovato il barattolo della cioccolata che era nascosto: sarebbe questa la situazione? Mi fa un po’ pena vedere quanto si sia attaccati a queste illusioni, nella falsa certezza che basti avere per star bene, che basti apparire per essere felici.
Ma chi ce lo dice?
Qualcuno forse crede realmente a questo, fino al profondo del proprio essere?
Dentro non c’è forse sempre quello stridore inconfessato, quell’incrinatura che non ci lascia sereni, quel dubbio che non vogliamo mai affrontare e chiarire? Il dubbio che forse davvero ci importa solo di quel che sta “dentro”, di ciò che solo la comunicazione vera e il cammino interiore può portare a riconoscere e a gustare, in sé prima di tutto, poi anche negli altri, sebbene i due momenti non si manifestino necessariamente in tempi tra loro distinti oppure ordinati in un qualche modo.
Ciò di cui mi vado convincendo è che tutto ciò che vediamo, sentiamo, facciamo, pensiamo.. tutto questo ci faccia diventare ciò che saremo e siamo, ci cambi cioè in qualche modo. Dal mio punto di vista la televisione è particolarmente subdola in questo, dal momento che sembra qualcosa che non ci può coinvolgere, qualcosa che non ci scalfirà neppure se lo volesse. E se non mi può far male, beh, allora sì la posso guardare quanto voglio!! Ma ben altra cosa è ciò che ci tocca fisicamente da ciò che ci entra nella coscienza e nel pensiero. Non è affatto vero che ciò che non fa male al corpo non fa male alla persona… Anzi! Forse è vero il viceversa, dato che il nostro sentire in qualche modo molto tangibile influenza la nostra salute, la nostra forza, la nostra energia.
Impariamo allora a volerci più bene, a scegliere con cura ciò che vediamo, ciò che leggiamo ed ascoltiamo, perché non ci nutriamo solo del cibo che mangiamo, ma di tutto quello con cui entriamo in relazione!
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