Buio di nuvole.
A volte la luna si fa intuire per poi svanire di nuovo.
Non mi piace questo lenzuolo bagnato di calore, questo respirare affannoso. Sogno quel che sento e sento quel che sogno.
Ma sto bene con me stesso; di nuovo, ancora, sempre a vivere me stesso, ciò che sono e che divento. E’ bello sentire di esser vivi, di amare, di avere senso.
Quanta gioia mi hanno dato queste persone con cui ho condiviso questi ultimi giorni! Quanta sicurezza, quante provocazioni! Proprio non posso non farmi coinvolgere da ciò che vivono, da ciò che sono.
Non riesco, ma riesco ad esser me stesso, a dirmi così, senza paura, ed a voler bene con la passione di chi sa di non poter mai amare quanto è stato amato, eppure sente che è questa la sua “vocazione”.
Amare se stessi per amare gli altri, si dice. Oppure gli altri per amare se stessi. Secondo me dire amare gli altri perché ci si sente infinitamente amati riassume i due atteggiamenti superandoli.
Come sono felice, ora!
Sento molto forti e vivi i legami che ho vissuto al campo, sento che continueranno, che saranno importanti per me e per loro. Non mi ero mai sentito così vicino a loro. Avrei voluto abbracciarli tutti oggi, quanto siamo arrivati in piazzale.
Invece non l’ho fatto, perché? Quasi non dovessi esprimere il bene che voglio a tutti loro?
No, è che a volte sono così preso dall’emozione che non riesco più ad esprimere nulla e mi blocco lì, come un abete con la “e” davanti…
Ma non vedo perché non dovrei esprimere quel che vivo.. Mi sono trattenuto un po’, avevo paura di lasciarmi prendere troppo, di non essere capito… Ma forse a volte non si intuisce quanto vicini siano il voler bene e il lasciar liberi: in realtà non si escludono, anzi, in me sono espressioni della stessa emozione, facce inscindibili dello stesso sentimento.
Penso a quelle scie luminose, ieri sera: stasera neppure le stelle a farmi un saluto… Una scintilla di nostalgia si accende in me per un istante, ma la vita va avanti!
‘Notte ora, ne ho bisogno!
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