Il freddo tarda ancora a farsi sentire, c’è solo questa caligine, questa bruma eterea che a tratti si tramuta in pianto, pioggia leggera e inconsistente…
Sono un po’ confuso, come l’erba del prato spettinata al mattino sotto il peso di mille piccole gocce brillanti.. Cercavo il sole, tra le nuvole, ma scorgo solo qualche debole contorno del suo bianco cerchio di fuoco.
Cercavo lei, ancora e ancora, come -d’inverno- si cerca il calore buono del sole estivo. Non credevo che il suo ricordo sarebbe stato così vivo, anche se in questo momento lei è più vicina all’oceano che a me…
Mi tuffo tra i colori, nel fiammante volteggiare delle foglie che accende lo spirito, in questo profondo senso di quiete e di tempesta mescolati insieme…
Chissà come sarà, a primavera?